Una domanda legittima, leggendo il calo del 23% nelle vendite di bici dal 2022 al 2023.

Ma anche osservando l’andamento di eventi e manifestazioni a due ruote, con più offerta che domanda di partecipazione.

Si sa, la pandemia e la voglia di rinascita che l’ha seguita hanno fatto impennare tutte le attività green: dalle passeggiate, al running, alle pedalate.

Una crescita istantanea e inaspettata del mercato delle biciclette.

Una bomba che è esplosa all’improvviso, in un momento molto complicato per gli approvvigionamenti dei materiali che, manco a dirlo, arrivavano in buona parte dall’oriente.

Le persone si sono incaponite e la bicicletta è diventata un mezzo insostituibile, da avere a tutti i costi.

L’Industry della bicicletta, in questo modo è entrata presto in crisi, con una domanda almeno doppia rispetto alla capacità produttiva, limitata anche dalla mancanza di componenti vitali provenienti soprattutto da Cina, Giappone e Taiwan.

Tutti i produttori si sono ingegnati per trovare nuovi fornitori e i negozianti hanno fatto carte false per ottenere quante più bici possibili da offrire ai propri clienti.

In questo modo il mercato si è preparato a un rapido decollo, solo il tempo per attrezzarsi e produrre quanto necessario.

La bolla di mercato e la sua stabilizzazione.

Ma non è andata così.

Perché con la stessa rapidità con cui la domanda era cresciuta, si è assistito a un’altrettanta rapida ritirata. Con tutte le programmazioni della produzione e vendite alle stelle, ma senza la materia prima, questa volta i clienti interessati ad acquistare.

Questo è stato il 2023: e quest’anno cosa ci dobbiamo aspettare?

Ci sono segnali di tendenza che da tempo ci indicano quello che potrebbe essere il seguito di questa storia. E tutto ruota attorno a un ridimensionamento nell’uso della bicicletta.

Perché si usa meno la bicicletta?

Il mondo delle gare, dalle Granfondo all’Enduro passando per l’XC, ha visto una sensibile riduzione degli iscritti. Qualcuno si è spostato sul Gravel, il fenomeno del momento, ma con numeri che non compensano la riduzione sull’altro fronte.

In città il Bike To Work si è stabilizzato su numeri più bassi rispetto a quelli post Covid. Un numero in crescita solo in alcune aree geografiche circoscritte e con una tendenza appena positiva sulle grandi metropoli, che più hanno bisogno di convertire su due ruote una parte del circolante a motore termico.

Vacanze in bicicletta.

E nel tempo libero? Come già detto cresce il Gravel che va a braccetto con il cicloturismo. Sempre più spesso si sceglie la bicicletta o l’ebike come compagna delle nostre vacanze. Una tendenza che a nord dell’Italia si è diffusa già da diverso tempo.

Nel belpaese lo scorso anno il cicloturismo ha generato 56 milioni di presenze per un volume d’affari di 5,5 miliardi (+35% rispetto al 2022). Questi sono i dati più eclatanti della 4a edizione del Rapporto “Viaggiare con la bici 2024”, realizzato da ISNART e Legambiente in collaborazione con Bikenomist.

Molte sono le presenze straniere ma è significativo anche il numero di italiani che si spostano da una regione all’altra alla ricerca di luoghi ideali per essere visitati e vissuti su due ruote.

I Tour Operator l’hanno capito e si stanno organizzando per offrire servizi su misura per questo nuovo target. Stesso discorso per i Bike Hotel, location in grado di assicurare confort e servizi per chi arriva in bicicletta.

Eventi giornalieri.

Ma non solo vacanze: le sezioni dedicate ai Bikers a pedali sui Social Network sono intasate da offerte di giornate dedicate ai ciclisti, su strada o fra le vigne, scalando i passi alpini o su impegnative mulattiere in alta quota.

Tanta, tantissima offerta, con altrettanta varietà di costi: dal quasi gratuito del Tour organizzato dall’ente locale, al prodotto più ricercato e costoso, magari abbinato alla degustazione di vini o di prelibatezze locali.

Ma per queste iniziative c’è altrettanta domanda? Per la nostra esperienza la risposta non è sempre affermativa, almeno in linea di massima.

Si spende volentieri per andare fuori porta, per fare una vacanza. Se l’evento è nel nostro comune o nelle vicinanze, sembra che la voglia di partecipare sia minore, che si preferisca un’uscita fra amici o che si alterni ad altre attività.

Si, perché con il calo nella richiesta di biciclette nuove e usate, si è affievolita anche la voglia di usarle e spesso si è ridotta la frequenza delle uscite.

D’altronde, si sa, l’italiano è uno sportivo abbastanza “comodoso”, che spesso privilegia il contorno all’attività sportiva vera e propria.

Dove va il mercato?

E allora bisogna stimolare e sensibilizzare all’utilizzo della bicicletta.

“Questo è il tempo di passare dagli incentivi all’acquisto a quelli all’utilizzo. Lo ribadiamo da mesi – ha detto il presidente di Ancma Mariano Roman – e come associazione chiediamo un intervento deciso sulla promozione della cultura della bici. Il rimbalzo ce lo aspettavamo e i segni meno sono più che plausibili. Ora le analisi prevedono un 2024 di stabilità e un triennio ’25-’28 di sviluppo.”

Uno sviluppo da cavalcare con intelligenza, evitando accelerate e frenate troppo repentine che sono sintomo di un mercato non ancora maturo.

Con queste prospettive l’associazione nazionale dei costruttori di biciclette ha proposto agli associati una campagna di comunicazione basata su un semplicissimo slogan: “ORA PEDALA”. Una campagna declinata a livello istituzionale, ma anche da parte dei singoli costruttori e delle loro reti di vendita, per sensibilizzare sull’utilizzo della bicicletta.

In conclusione.

Per rispondere alla domanda del titolo possiamo affermare che la bicicletta è un mezzo di trasporto sempre apprezzato ma che sta variando nelle modalità di preferenza e di utilizzo da parte dei bikers nostrani.

L’E-Bike continua a essere in vantaggio con una quota di mercato in continua crescita che oggi vale circa un quarto rispetto alle biciclette tradizionali. E questo ha avvicinato molte persone a questo mezzo: tutte quelle che non volevano o potevano fare gli sforzi richiesti da una bicicletta tradizionale ma che volevano fare qualcosa di più del giro del parco dietro a casa.

Ma di questi una parte ha già abbandonato, consapevole che l’aiutino elettrico del motore riduce la fatica ma che l’ebike non va avanti da sola (ad eccezione di quelle dei tanti Riders che affollano i centri cittadini sfrecciando senza pedalare).

Se poi manca l’allenamento e la capacità di pedalare efficacemente, andare in bicicletta rischia di diventare un vero supplizio.

I corsi di guida e i Tour organizzati da figure professionali possono essere un aiuto in questa direzione: stiamo tirando un po’ l’acqua al nostro mulino, ne siamo coscienti, ma crediamo profondamente che questa sia la strada giusta. Ed è il motivo per cui nel 2017 abbiamo fondato l’Associazione E-BikeTour.net, per far conoscere e provare il piacere di pedalare in mezzo alla natura.

 

Consulta la sezione dei Corsi di Guida sul sito e cerca sul Calendario le date di tutti gli E-Bike Tour già programmati.

Buone pedalate!